Luca Barbeni, Fino alla fine del cinema, 2010
Prefazione di Bruce Sterling
Le opere di webcinema costituiscono la frontiera dove gli artisti utilizzano le tecnologie digitali per creare storie non-lineari e/o interattive. Da un punto di vista evolutivo molti dei casi presentati in questo volume rappresentano mutazioni non adattive, che non supereranno la prova della mediasfera. Col tempo spariranno, proprio come è successo alle popolazioni poco “fit” con l’ambiente contemporaneo. Altri sopravviveranno, muteranno, dando vita a tecniche, linguaggi, metodologie nuove per raccontare le storie.
Questa molteplicità di forme è direttamente collegata alle diverse tecnologie utilizzate, e ogni tecnologia include spazi, momenti e pratiche differenti: la moltiplicazione degli spazi dove fruire di storie va di pari passo con la non-linearità della drammaturgia. Come dice Manuel De Landa, la realtà non è che “un’unica materiaenergia soggetta a transizioni di fase di vario tipo, dove ogni strato di ‘materia’ accumulato non fa che arricchire il serbatoio di dinamica e di combinatoria non lineari a disposizione per generare nuove strutture e processi”, così l’isomorfismo digitale facilita la ricombinazione dei linguaggi mentre la miniaturizzazione delle tecnologie e la pervasività di Internet facilitano l’integrazione di realtà e narrazione.
Gli artisti selezionati costituiscono un percorso che dalla linearità e da un singolo media arriva fino all’interattività e alla cross medialità su un territorio inesplorato, dove le storie vengono raccontate e fruite utilizzando Flash e social network.
pp. 130, ISBN 978-88-491-3411-7, € 12
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INDICE
Prefazione di Bruce Sterling
Introduzione
Capitolo 1 – Open Cinema
C’era una volta il cinema
Open Cinema
L’ibrido è una condizione caotica
Il linguaggio è una macchina, la macchina è un linguaggio
Ecologia dei media
Informazioni e narrazione
Mangiamo cucina tex-mex con le bacchette
La cibernetica
Montaggio lineare è un ossimoro
Capitolo 2 – Immagine e computazione
Archeologia dei Media
You press the button, we do the rest
Primordi ricorsivi
Polivisione
L’immagine cibernetica
Capitolo 3 – L’immagine polimorfa
Un medium è un insieme di automatismi
Semiologia dei testi interattivi
Sinfonie poliritmiche visuali
Database
Algoritmo/processo
Interattività/interfaccia
Immersivo
Ricombinazione
Multilivello
Low-fi
Capitolo 4 – Interviste
Static cinema: Oculart.com (1999) di Geoff Lillemon
Animation cinema: Hotel (2004-2006) di Han Hoogerbrugge
Micro cinema: The greatest story ever told (2008) di Phil Wood
Remix cinema: Image Pirate (2004) di Antonio Mendoza
Webcinema: Boulevard (2007) di Peter Horvath
Database cinema: A sud di Pavese (2009) di Matteo Bellizzi e Antonio Rollo
Docu web: 13terShop (2009) di Florian Thalhofer e Kolja Mensing
Multilayer cinema: Collapsus (2010) Tommy Pallotta
Game cinema: The Path (2009) di Auriea Harvey e Michael Samim
Pervasive cinema: The Big Plot (2009) di Paolo Cirio
Live cinema: Giardini Neri (2008) di OTOLAB
Live cinema: The Geographer (2009) di Ogino Knauss
Bibliografia
Luca Barbeni è un critico di webcinema. Inizia la sua ricerca come artista nel periodo d’oro della net.art con il gruppo 80/81, con il quale partecipa alla mostra “Future Cinema” allo ZKM di Karlsruhe. Dal 2004 al 2006 collabora con il portale d’arte contemporanea Teknemedia. Nel 2006 scrive Webcinema: l’immagine cibernetica. Nello stesso anno inizia la collaborazione stabile con Piemonte Share, associazione culturale che si occupa di produzione e promozione di arte e cultura digitale e che cura “Share Festival”, manifestazione dedicata all’arte digitale, giunta quest’anno alla sua sesta edizione.
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