Luca Barbeni, Fino alla fine del cinema

9 Dicembre 2010

Luca Barbeni, Fino alla fine del cinema, 2010

Prefazione di Bruce Sterling

Le opere di webcinema costituiscono la frontiera dove gli artisti utilizzano le tecnologie digitali per creare storie non-lineari e/o interattive. Da un punto di vista evolutivo molti dei casi presentati in questo volume rappresentano mutazioni non adattive, che non supereranno la prova della mediasfera. Col tempo spariranno, proprio come è successo alle popolazioni poco “fit” con l’ambiente contemporaneo. Altri sopravviveranno, muteranno, dando vita a tecniche, linguaggi, metodologie nuove per raccontare le storie.

Questa molteplicità di forme è direttamente collegata alle diverse tecnologie utilizzate, e ogni tecnologia include spazi, momenti e pratiche differenti: la moltiplicazione degli spazi dove fruire di storie va di pari passo con la non-linearità della drammaturgia. Come dice Manuel De Landa, la realtà non è che “un’unica materiaenergia soggetta a transizioni di fase di vario tipo, dove ogni strato di ‘materia’ accumulato non fa che arricchire il serbatoio di dinamica e di combinatoria non lineari a disposizione per generare nuove strutture e processi”, così l’isomorfismo digitale facilita la ricombinazione dei linguaggi mentre la miniaturizzazione delle tecnologie e la pervasività di Internet facilitano l’integrazione di realtà e narrazione.

Gli artisti selezionati costituiscono un percorso che dalla linearità e da un singolo media arriva fino all’interattività e alla cross medialità su un territorio inesplorato, dove le storie vengono raccontate e fruite utilizzando Flash e social network.

pp. 130, ISBN 978-88-491-3411-7, € 12

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INDICE

Prefazione di Bruce Sterling

Introduzione

Capitolo 1 – Open Cinema

C’era una volta il cinema
Open Cinema
L’ibrido è una condizione caotica
Il linguaggio è una macchina, la macchina è un linguaggio
Ecologia dei media
Informazioni e narrazione
Mangiamo cucina tex-mex con le bacchette
La cibernetica
Montaggio lineare è un ossimoro

Capitolo 2 – Immagine e computazione

Archeologia dei Media
You press the button, we do the rest
Primordi ricorsivi
Polivisione
L’immagine cibernetica

Capitolo 3 – L’immagine polimorfa

Un medium è un insieme di automatismi
Semiologia dei testi interattivi
Sinfonie poliritmiche visuali
Database
Algoritmo/processo
Interattività/interfaccia
Immersivo
Ricombinazione
Multilivello
Low-fi

Capitolo 4 – Interviste

Static cinema: Oculart.com (1999) di Geoff Lillemon
Animation cinema: Hotel (2004-2006) di Han Hoogerbrugge
Micro cinema: The greatest story ever told (2008) di Phil Wood
Remix cinema: Image Pirate (2004) di Antonio Mendoza
Webcinema: Boulevard (2007) di Peter Horvath
Database cinema: A sud di Pavese (2009) di Matteo Bellizzi e Antonio Rollo
Docu web: 13terShop (2009) di Florian Thalhofer e Kolja Mensing
Multilayer cinema: Collapsus (2010) Tommy Pallotta
Game cinema: The Path (2009) di Auriea Harvey e Michael Samim
Pervasive cinema: The Big Plot (2009) di Paolo Cirio
Live cinema: Giardini Neri (2008) di OTOLAB
Live cinema: The Geographer (2009) di Ogino Knauss

Bibliografia

Luca Barbeni è un critico di webcinema. Inizia la sua ricerca come artista nel periodo d’oro della net.art con il gruppo 80/81, con il quale partecipa alla mostra “Future Cinema” allo ZKM di Karlsruhe. Dal 2004 al 2006 collabora con il portale d’arte contemporanea Teknemedia. Nel 2006 scrive Webcinema: l’immagine cibernetica. Nello stesso anno inizia la collaborazione stabile con Piemonte Share, associazione culturale che si occupa di produzione e promozione di arte e cultura digitale e che cura “Share Festival”, manifestazione dedicata all’arte digitale, giunta quest’anno alla sua sesta edizione.

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