Jean Mitry, Storia del cinema sperimentale

9 Aprile 2006

Jean Mitry, Storia del cinema sperimentale, 2006

In questo testo ormai classico l’autore propone la sua interpretazione del contributo che il cinema cosiddetto sperimentale ha fornito all’affermarsi del cinema come arte autonoma, dotata di un suo statuto specifico. Il filo conduttore dell’analisi, che dalle opere ispirate alle avanguardie storiche si snoda fino ad arrivare alle produzioni Underground di fine anni ’60, è infatti il rapporto, apparentemente paradossale, fra le diverse forme d’arte e il cinema sperimentale. Quest’ultimo infatti, nella sua ricerca di un cinema puro, affrancato da ogni elemento che non sia filmico, riesce a realizzare le proprie qualità più specifiche proprio attraverso le strutture e i linguaggi dell’arte, della musica, della letteratura.

Ricorrenti citazioni di saggi teorici e di articoli di critica cinematografica risalenti all’epoca di realizzazione dei film arricchiscono il testo, che resta ancora oggi un documento imprescindibile per chi si occupi di storia del cinema.

pp. 214, ISBN 88-491-2607-7, € 22,00

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Il cinema, inteso come arte cosciente dei propri mezzi per quanto ancora elementari, si è rivelato solo con “The Birth of a Nation” (La nascita di una nazione) nel corso dei primi mesi del 1915. Il film di Griffith rappresentava infatti i principi ancora grezzi, vivi e convincenti, di una scrittura visiva, una prosodia, una poetica dell’immagine considerata come l’elemento di un discorso ritmato e soprattutto come un’illustrazione destinata a mettere in scena una serie di avvenimenti presentati dal testo. Comunque, contrariamente a quanto si sarebbe tentati di credere, il cinema suscitò fin dai primi anni della sua esistenza degli studi molto approfonditi che sono la prova di una comprensione abbastanza sorprendente della sua specificità.

Comprensione che sarebbe stata meno sorprendente se le persone colte si fossero prese la briga di considerare il cinema obiettivamente e non attraverso la loro formazione letteraria che vedeva in esso soltanto un surrogato del teatro; o anche se gli psicologi si fossero soffermati sulle qualità strutturali delle immagini o sui valori implicati dalla loro continuità organica.

Jean Mitry (1907-1988) è stato per molti anni docente di Storia del cinema, dapprima all’Institut Etudes Cinématographique di Parigi, poi all’Università di Montreal e successivamente alla Sorbona. A Mitry sono intitolate numerose istituzioni e iniziative di carattere cinematografico in tutto il mondo.

INDICE GENERALE

Prime idee e primi teorici / Dalla pittura al cinema / Futurismo, espressionismo e cinema / Alla ricerca del ritmo “puro” / Film astratto e musica visiva / La scuola sovietica / Immagini e musica visiva / Surrealismo e cinema / La scuola documentarista / Immagini e musica – Ritorno all’astratto / Immagini e musica – Immagini concrete / Surrealismo USA / “Free cinema” e cinema diretto / Eredità del surrealismo e dei film astratti / Il cinema Underground

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